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il Blog sulla Finanza Personale
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L’attesa è finita. Con la pubblicazione di una nuova circolare, l’INPS ha finalmente fornito le istruzioni operative per accedere al Bonus Mamme Lavoratrici 2025, una misura di decontribuzione pensata per sostenere il reddito delle madri impiegate. Le novità sono sostanziali e i tempi per agire molto stretti, con una scadenza imminente fissata ai primi di dicembre. La novità più significativa di quest’anno è l’inclusione di categorie di lavoratrici finora escluse, come le supplenti del settore scolastico, che potranno ora beneficiare di un assegno che può arrivare fino a 480 euro. Vediamo nel dettaglio a chi spetta, come funziona e, soprattutto, come presentare la domanda per non perdere questa importante opportunità.
Il Bonus Mamme 2025 si configura come un esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico della lavoratrice, con l’obiettivo di tradursi in un aumento netto in busta paga. La platea delle beneficiarie è stata definita con precisione e include tutte le lavoratrici madri con un contratto di lavoro dipendente, sia a tempo indeterminato che determinato.
La vera svolta, come anticipato, riguarda l’estensione del beneficio al personale della scuola con contratto a tempo determinato. Quest’anno, infatti, anche le supplenti potranno presentare la domanda per ottenere l’esonero contributivo. Si tratta di un passo importante verso il riconoscimento del lavoro precario e un sostegno concreto a una categoria professionale fondamentale. Un altro dettaglio di rilievo, chiarito nelle ultime ore, è che il diritto al bonus sussiste anche nel tragico caso di decesso del figlio, garantendo il supporto alla madre lavoratrice.
Il meccanismo alla base del bonus è semplice: lo Stato si fa carico di una parte dei contributi che la lavoratrice dovrebbe versare, aumentando di conseguenza il suo stipendio netto mensile. L’importo non è uguale per tutte, ma è calcolato in base alla retribuzione e all’aliquota contributiva applicata.
L’ammontare massimo del beneficio può raggiungere i 480 euro, cifra che si riferisce a un calcolo complessivo che, secondo le prime indicazioni, dovrebbe essere liquidato nel mese di dicembre. Alcune stime parlano di un beneficio mensile che si attesta intorno ai 40 euro, che cumulatosi porta al totale annuale. L’obiettivo è fornire un aiuto tangibile che incida direttamente sul potere d’acquisto delle famiglie.

Con la pubblicazione della circolare INPS n. 139 del 28 ottobre 2025, sono state ufficializzate le modalità e le scadenze per la richiesta del bonus. È fondamentale agire con tempestività, poiché le finestre temporali per l’invio delle istanze sono molto ridotte. La procedura è interamente telematica e deve essere effettuata attraverso il portale dell’Istituto di previdenza.
Le lavoratrici interessate dovranno seguire alcuni passaggi chiave per completare correttamente la richiesta:
Per quanto riguarda le scadenze, è emersa una certa variabilità. La data più ricorrente per la generalità delle lavoratrici è quella del 7 dicembre 2025. Tuttavia, per il personale scolastico, e in particolare per le supplenti, la scadenza sembra essere anticipata al 6 dicembre. È quindi cruciale verificare la propria posizione e non attendere l’ultimo momento per procedere.
L’introduzione del Bonus Mamme 2025, con la sua importante estensione alle lavoratrici supplenti, rappresenta un segnale positivo nel panorama delle politiche di sostegno alla famiglia e alla natalità. L’inclusione di figure professionali con contratti precari è un passo avanti verso una maggiore equità e inclusione, riconoscendo il contributo di tutte le madri lavoratrici. Tuttavia, la complessità burocratica e le scadenze ravvicinate restano una sfida, che richiede massima attenzione da parte delle potenziali beneficiarie. Questa misura si inserisce in un quadro più ampio di interventi, come quelli delineati nella Legge di Bilancio 2026, suggerendo una continuità nell’impegno a favore delle famiglie. La speranza è che tali iniziative diventino sempre più strutturali e accessibili, per trasformare un bonus annuale in un solido e duraturo pilastro del welfare state.