Negli ultimi anni, mi è capitato relativamente spesso che gente che ha a malapena iniziato il proprio cammino verso una gestione assennata delle proprie finanze mi faccia domande molto specifiche su “in cosa devo investire per investire bene?”.
Di solito in aggiunta c’è una seconda domanda, del tipo: “meglio se compro un indice Mondo o un indice Europa? O Emergenti? Sai, vorrei gestire al meglio i miei soldi”.
Spesso rispondo una cosa simile a “rispetto ad altre scelte che farai, è sostanzialmente irrilevante”.
In risposta: occhi sgranati e punto interrogativo che si materializza sopra la testa tipo Metal Gear Solid.
Gestire bene i propri soldi è un concetto relativo: bene in che senso? Rispetto a cosa? A chi?
Vi presento la mia personale Piramide delle Priorità:
Il concetto è semplice: le cose che stanno alla base sono più importanti di quelle che stanno in cima. Questo non significa che le cose in alto non abbiano importanza (anzi), ma che i benefici maggiori si hanno implementando ed interiorizzando prima le cose in basso.
Esempio pratico: a parità di guadagni, diventerà più ricca la persona che risparmia il 30% e tiene i soldi in banca rispetto alla persona che risparmia il 10% e lo investe in modo strategico.
Cercate di assimilare i concetti.
Sul risparmiare, direi che vi ho tediato abbastanza, per ora.
Per “investire evitando errori colossali” intendo semplicemente evitare gli schemi piramidali, evitare di investire in cose che non conoscete o capite, o di confondere speculazione con investimento.
Mantenere un’ottica di lungo periodo significa, nella maggior parte dei casi, non vendere mai o quasi mai i propri investimenti, evitando quindi le trappole della mente umana che ci spinge a comprare alto e vendere basso.
Questa parte è MOLTO più difficile di quanto si pensi, ed è quello che frega la stragrande maggioranza degli investitori.
Scegliere il fondo perfetto ha poca importanza se poi vi fate prendere dal panico e vendete tutto alla prima, inevitabile, crisi di borsa: imparate ad essere disciplinati.
Ho già spiegato come l’automatizzazione degli investimenti possa essere d’aiuto in questo senso: si approfitta del Dollar Cost Averaging e si compra con costanza, in cifre sempre uguali, indipendentemente dagli andamenti dei mercati e dalle notizie che arrivano.
Tenete conto che ad oggi più del 50% dei miei investimenti sono automatizzati. I soldi vengono investiti il giorno stesso in cui ricevo lo stipendio, per cui non mi accorgo nemmeno che siano entrati.
Diversificare è fondamentale (poteva stare anche un gradino sotto), ed oggi è davvero facilissimo e conveniente grazie ai vari ETF indicizzati disponibili un po’ ovunque.
Il passo successivo è certamente quello di minimizzare i costi di investimento.
Sento di ancora troppa, troppa, troppa gente che acquista fondi di investimento consigliati dalla propria banca.
Non comprate MAI quello che la vostra banca vi consiglia: sui prodotti finanziari, la banca guadagna sulle commissioni che prende da chi emette i fondi, e le commissioni più elevate sono sempre pagate dai fondi con i costi di gestione più elevati.
Nel 2017, pagare commissioni di ingresso in un fondo e spese di gestione superiori allo 0.7% annuo (che già è troppo per i miei gusti) non ha alcun senso. Proprio nessuno.
Per qualsiasi fondo (aggressivo, conservativo, bilanciato, euro, USA, emergenti eccetera eccetera) più caro c’è certamente un ETF uguale o sostanzialmente simile che ha zero costi di ingresso e costi di gestione ben al di sotto dell’1%. Di fatto, quando vi propongono un fondo più costoso, vi stanno derubando.
Se avete un investimento in un fondo che vi ha consigliato la vostra banca, andate a guardare il foglio informativo (o cercate il fondo sul sito di Morningstar).
Fatelo, vi aspetto.
Fatto?
Ok.
Sono pronto a scommettere che avete pagato almeno il 2% di costi di entrata, e che i costi di gestione annui sono attorno al 2-3%.
“Ma quanto impatteranno i costi di gestione?”, direte voi. Se avete seguito questo blog, vi ricorderete che le piccole percentuali, su archi di tempo sufficientemente lunghi, fanno una grandissima differenza.
Qui sotto la differenza cumulata che fa avere un fondo (A) con costi bassissimi (ho preso i costi di gestione dell’ETF Vanguard Europa segnalato qui), ed un fondo B dal rendimento uguale ma costi di gestione del 2,6% annui.
Non penso servano altri commenti, se non il fatto che vi allego l’excel che ho usato per fare i conti sopra, in modo che se avete uno di quei fondi-latrocinio possiate vedere quanti soldi vi sta sfilando di tasca la vostra banca.
Se per caso avete in portafoglio uno di questi funestissimi investimenti, trovate immediatamente, usando il Dizionario Finanziario-Italiano, un ETF a basso costo che sia simile concettualmente e fate subito il cambio, ne va dei vostri soldi.
Ciao e complimenti per l’interessante Blog.
Ti scrivo per chiederti un consiglio su quale ETF scegliere che investa nei mercati emergenti.
Sono interessato a questo tipo di ETF, perchè avendo già un ETF World, (che non include gli emergenti), vorrei diversificare il più possibile.
Avendo Fineco, non ho problemi ad acquistarlo sulla borsa di Amsterdam se questo mi farebbe risparmiare sui costi di gestione.
Grazie
Ciao
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Io uso VFEM di Vanguard, quotato ad Amsterdam. Se vai su google e cerchi “Vanguard VFEM Amsterdam” dovresti trovarlo.
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Ciao Andrea, figata cosmica il tuo blog, complimentissimi! Lo trovo di utilità estrema. E’ tanto tempo che cercavo un blog così, info utili e ben scritte .
Sviolinata a parte, sono un ignorante pretendente investitore (credo che passerò le mie vacanze di Agosto a studiarmi tutti i tuoi post!), sposo totalmente la tua filosofia (set it and forget it) e vorrei cominciare a metterla in pratica ed a seguire tute le tue indicazioni con gli ETF Vanguard (con i quali vorrei costruirmi il portafolio All Seasons suggerito da Ray Dalio).
Ho una primissima domanda, (sono un correntista FIneco) sto cercando una piattaforma per cominciare, ho sondato Directa sim (ma non hanno i Vanguard su Amsterdam, solo quelli USA) e come alternativa Fineco Replay che mi sono accorto permette di comprare ETF solo al 1 e/o al 15 del mese, secondo te questo può essere limitante? Mi riferisco a potenziali crolli improvvisi in cui credo sia più utile poter avere la libertà di comprare “istantaneamente” .
Mi daresti un tuo parere in proposito?
Eventualmente potresti suggerire un’alternativa a Fineco Replay (e a Directa) ?
Grazie mille in anticipo.
Paolo
biondipa@gmail.com
PS
dovresti pensare di scrivere un libro! Ho letto da poco Money Master The Game di Tony Robbins e tutto ciò che è già oggi nel tuo blog sempra proprio adatto a diventare il contenuto di un best seller per il mercato Italiano ! Se hai basi buone di marketing ti basta poco per sbombare perchè i contenuti sono eccezionali e richiestissimi!
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Per me ETF Replay va benissimo, se continui nella lettura vedrai che è quello che uso io 🙂
Personalmente amo fare in modo che la parte automatizzata non sia il 100% dei miei investimenti, così da lasciare spazio anche per gli acquisti opportunistici…
Grazie infinite per le belle parole, se apprezzi il blog ti sarei grato se lo consigliassi in giro 😉
Per il libro, con amici avevo ridacchiando pensato di fare qualcosa, magari via Amazon (solo via kindle), che ha costi nulli.
Prima devo però produrre più materiale.
Grazie andora
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Ciao Andrea! Complimenti per il blog, è veramente un manuale per chi non è finanziariamente istruito.
Vorrei chiederti un chiarimento, causa mia assoluta ignoranza: nell’ultimo paragrafo raccomandi di “fare il cambio” dei fondi lazzaroni con degli ETF concettualmente simili. Mi chiedevo se si tratta in sostanza di vendere le quote di tali fondi per acquistarne di ETF, o se c’è invece un modo per “convertire” le quote del fondo in ETF senza passare dalla vendita purchè la natura dell’investimento sia simile…
Nel primo caso, la raccomandazione sulla scelta di un ETF simile immagino sia legata ad una logica di semplice coerenza, ammettendo però che non si voglia modificare il proprio portfolio.
Potresti chiarire?
Grazie mille in anticipo!
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No, se hai dei fondi Pinco Palla non puoi convertirli in etf.
Se volessi farlo, devi venderli e comprare gli Etf.
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